“We, The Family” ovvero come sentirsi a proprio agio quando si è vicini a chi condivide con noi esperienze artistiche e di vita, passioni musicali, umanità profonda e perchè no anche un pizzico di lucida follia. “We, The Family” ovvero come sentirsi uno della famiglia, quando questa accoglie le nostre visioni personali e tira fuori il meglio di noi. “We, The Family” ovvero il nuovo album di Black Mighty Wax alias Cesare Cera (produttore, DJ, batterista e label manager della IRMA records), una visione elegante del soul inteso come sound sia innovativo che vintage, ma anche come feeling interiore legato alle esperienze vissute e alle collaborazioni con chi riesce a rendere ancora più diretto il messaggio suggerito dal titolo del disco. Il decollo promettente dell’album è con “Shake your heart” cantata da Sarah Jane Morris – artista affermata ma anche collega e amica da molti anni di BMW – è un tuffo nell’easy soul degli anni ’90, quello dei Soul II Soul per intenderci, con una freschezza moderna che torna spesso nel disco come caratteristica negli arrangiamenti.
La “Family” si arricchisce poi di un collaboratore d’eccezione ovvero il celebre cantante soul pop Neffa, qui coinvolto nelle calde atmosfere acustiche della title track e nella solare “Music is everywhere”, cantata con grande energia e coinvolgimento. Un salto nel groove dei tempi migliori, tra Style Council, Arrested Development, Galliano. Si spazia poi tra altri generi quando sembra di essere a Memphis, in compagnia di amici per una session di pure vintage soul: “In summertime” – gemma dal repertorio di Ronnie McNeir – con la voce di Andy Rise, poi il dub di “A better place” con ospite Ricky Philips alla voce – e a metà album arriva una cover “a sorpresa” ovvero “Losing My Religion” (celebre hit dei R.E.M.), arrangiata da BMW con un Detroit sound elettronico che la rende attualissima e cantata con ispirazione da Silvia Donati. Il trademark raffinato che si era messo in evidenza anche nel disco precedente “To The Sky” – pubblicato a nome Black Mighty Orchestra – torna questa volta in “Let me go”, che vede la collaborazione di BMW con un’altra vecchia conoscenza della IRMA records e dell’acid jazz italiano, Gazzara, e con la voce souful della vocalist olandese Lily Latuheru. In maniera simile scorre “Tomorrow will be the same”, con la voce di Alessia Piermarini le cui armonizzazioni seguono lo stile d’oltre oceano. La visione di “We, The Family” ha anche un tocco acustico con la chitarra di Brad Myrick in “Sunset in Grinda” che arriva dopo i grooves di “Follow that fellow” che è un funk urbano cinematografico con la voce di Jack Jaselli, “Manhattan Skyline” (ospite Piero Odorici al sax) è una cover degli MSFB che porta dritti a periodo d’oro del Sound of Philadelphia, “May in London” tocca punte jazz house e jungle jazz con la collaborazione di un altro collaudato membro della “Family”, il talentuoso pianista Maestro Garofalo. C’è anche un’affascinante viaggio personale e condiviso di BMW con la sexy e notturna “Nightdriver”, in collaborazione con la voce di De la Kyo, guidata da una armonica che fa sognare Donald Fagen, Stevie Wonder e chissà quanti altri membri reali, onorari o immaginari di questa accogliente “We, The Family” del soul.
La spinta verso il dancefloor è in due tracce strumentali come “Like a Lake” (con i Black & Brown, storico gruppo della IRMA records) e “Pull down” – presenti nell’album anche in versione remix a cura rispettivamente di Alien Trick e LTJ X-Perience – a dimostrazione della lunga esperienza in consolle e in studio di BMW in particolare sulla scena house, electro e minimalist dalla vena sempre Soul / Funk.