Secondo album per i jazzincase dal titolo the Second. Il tema dell’incessante passare del tempo, già trattato nel primo lavoro, detta anche l’ordine cronologico dall’inizio del percorso discografico.
Questo album vuole sottolineare l’avanzamento del percorso dei jazzincase che è caratterizzato da una sperimentazione sempre in divenire e focalizzata sull’evoluzione compositiva sempre attenta al contenuto sia emotivo sia del messaggio contenuto nei testi, tutto ciò mai dimenticando l’aspetto di ricerca sonora sempre volta a mantenere l’aspetto acustico della loro musica a cui si aggiungono anche elementi elettronici. I jazzincase provano ad unire l’aspetto originale della lirica a temi importanti e d’attualità quali: il gioco dell’amore, le disfunzioni alimentari, sempre più diffuse nei giovani e non solo, e il contrastare l’utilizzo della droga. Sempre cercando formule di scrittura originali ed innovative da unire alle prestazioni compositive, che variano in base al concetto principe di ogni singolo brano.
Jazzincase ha più significati: il jazz in valigia, non solo jazz.
Un’idea portata avanti dal 2016 da un trio che esegue e scrive brani originali smooth jazz e che inoltre arrangia, nella sua chiave di lettura personale, anche brani già molto conosciuti del panorama musicale internazionale. Nel loro percorso ad oggi si sono aggiunti pianisti ed arrangiatori quali: Danilo Riccardi, Alessandro Deledda, Peter de Girolamo, Nerio Papik Poggi e ancora Carlo Maria Micheli, Eric Daniel e Giovanni Sannipoli ai sax , Cesare Vincenti e Massimo Guerra alla tromba, Luca Scorziello alle percussioni, Toti Panzanelli alla chitarra, Fabrizio Foggia al Fender Rhodes, Emanuele Giunti al piano.