Un pianoforte che intreccia tablature scritte per chitarra con trascrizioni orchestrali è qualcosa di insolito. Lo stesso può valere per un contrabbasso che alterna arcate romantiche con pizzicato swing. O per una batteria jazz rock che a tratti si trasforma in un kit di percussioni sinfoniche. In studio come sul palco, THE PIANO ROOM è tutto questo e molto altro. Il nuovo progetto del pianista e compositore Francesco Gazzara – dopo 15 anni di colonne sonore per la TV e il cinema e 4 album con la formazione acid jazz GAZZARA – unisce le atmosfere mistiche del progressive rock alle sonorità acustiche del Canterbury folk, trovando nella formazione del trio (piano-contrabbasso-batteria) – apparentemente formula esclusiva del jazz – il veicolo ideale per modernizzare nel ritmo e nel suono questi preziosi generi musicali. Nel CD, Early Morning (2007, Irma Records), Francesco Gazzara (piano, mellotron, organo, synth, chitarre) è accompagnato da Luca Fogagnolo (contrabbasso) e Giuliano Ferrari (batteria, percussioni), entrambi componenti del combo jazz italiano Chat Noir. In questo album – e nella relativa versione dal vivo – tutti i brani sono orchestrati appositamente per il trio, con un sensibile aumento di tensioni corali, echi pastorali e melodie epiche. A qualcuno potrà ricordare Tony Banks, Ant Phillips e i Genesis (in fondo nel live set di THE PIANO ROOM c’è una versione “trio” di “Watcher Of The Skies”), ad altri King Crimson, Rick Wakeman, Erik Satie, Claude Debussy. Ma può anche darsi che THE PIANO ROOM tracci un percorso moderno su un tappeto sonoro antico: una sorta di viaggio immaginario che vi porterà attraverso decenni di contatti fruttuosi tra il rock, il jazz e la musica classica. Puro impressionismo allo stato acustico.
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